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TASSA SUL VINO? NO. MA SUL “JUNK FOOD” FORSE SÌ. IL MINISTRO DELLA SALUTE BALDUZZI, SMENTITA L’IPOTESI, CONFERMA CHE SI PENSA AD UNA “TASSA DI SCOPO” PER FINANZIARE LA SANITÀ. E IL CIBO SPAZZATURA SEMBRA UN BERSAGLIO PLAUSIBILE

Non Solo Vino
Tasse in arrivo sul junk food?

Il Ministro della Salute Renato Balduzzi l’ha detto chiaro: “l’ipotesi di una tassa sul vino è priva di fondamento”. Ma, altrettanto chiaramente, ha detto che una “tassa di scopo” per finanziare la sanità è “un’ipotesi allo studio, e si dovrebbe trattare, comunque, di prelievi capaci anche di diminuire gli effetti negativi sulla salute”. Insomma, se l’idea di tassare alcolici e vino non è passata, per ora, l’ipotesi di colpire il cosidetto “junk food” (nella cui definizione originaria sono, però, incluse anche le bevande alcoliche, ndr) ha trovato meno opposizione, se non supporto. Per la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ad esempio, il 10% della popolazione italiana sarebbe obesa, con un costo sociale di 8,3 miliardi, il 6,7% della spesa pubblica sanitaria. E una tassa ne scoraggerebbe il consumo, e farebbe entrare più risorse allo Stato. In Paesi come Usa e Francia, poi, tasse su cibi molto grassi, bevande zuccherate e simili, sono già realtà. Certo, per molti è meglio la via dell’educazione al cibo,come ha ricordato il fondatore di Slow Food Carlin Petrini. Ma l’ipotesi che a determinare il prezzo di quello che mangiamo non siano più solo i costi di produzione e il mercato, ma anche i “valori nutritivi”, è meno remota ...

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